I palazzi
Tra arte e cultura
Rovigo ospita maestosi palazzi, in un connubio tra arte e cultura dal fascino irresistibile.
Scopri i palazzi di Rovigo.
Palazzo Angeli
Via Domenico Angeli, 24
Elegante palazzo neoclassico, dalla facciata lineare e armoniosa, fu edificato nel 1781 su progetto dell’architetto veronese Francesco Schiavi, su commissione dei conti Angeli. Il salone del piano nobile è impreziosito da affreschi di Giambattista Canal con episodi della Gerusalemme Liberata e storie mitologiche. Nel corso dell’800 Palazzo Angeli è stato dimora di illustri ospiti, come Carlo IV di Spagna.
Palazzo Venezze
Corso del Popolo, 241
Commissionato dal conte Stefano Venezze nel 1715, venne progettato da Agostino Ghirotti. L'elegante facciata principale, che da su via Cavour, si caratterizza per per la presenza di due ampi portali centinati tra cui, quello superiore è ornato da una balaustra in marmo leggermente aggettante che si ripete sotto tutte le finestre del piano nobile. Una cornice dentellata scorre in alto, sotto al tetto, sormontato da due interessanti cuspidi. Il retro, che oggi si affaccia sul Corso del Popolo, un tempo sulle sponde dell'Adigetto, presenta invece due ali aggettanti che incorniciano il cortile. Attualmente Palazzo Venezze è sede del Conservatorio Statale di Musica "Francesco Venezze".
Palazzo Vescovile
Via Alessandro Casalini, 25
L'edificio che un tempo era Palazzo Vescovile trova le sue origini nel lontano 1300, quando il domenicano Fra’ Benvenuto, allora vescovo di Adria, lo aveva commissionato. Poi la struttura cadde in abbandono fino a quando, nel 1608, il vescovo Carlo Labia iniziò una notevole opera di ristrutturazione che portò alla costruzione della scalinata a doppia rampa e all'aggiunta di molteplici elementi decorativi.
Nel 1788 il vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti commissionò la sistemazione degli interni e di una cappella rimasta pressoché inalterata. Nel 1942 il vescovado si trasferì in una sede più moderna, fatta costruire pochi metri più avanti, di fronte all'attuale palazzo dell'Archivio di Stato e ormai da molti anni è sede della scuola media annessa al Conservatorio Francesco Venezze.
Palazzo Silvestri
Piazza G. Garibaldi
Costruito nella seconda metà del XV secolo e voluto da una delle famiglie della più antica nobiltà rodigina, il palazzo presenta significative analogie con gli stilemi ferraresi. Sopra la porta d’ingresso è presente un tondo con lo stemma nobiliare della famiglia raffigurante un leopardo rampante. La disposizione delle finestre verso gli angoli delle stanze definisce la facciata con il motivo delle finestre binate. Cornici di terracotta lavorata a stampo decorano le aperture contribuendo ad articolare la semplicità dell’insieme.
Palazzina Minelli
Via Antonio Minelli,1
Tra Via Angeli e Via Umberto I, sorge questo insolito edificio di gusto neogotico che il tipografo e libraio Antonio Minelli si era fatto costruire nel 1860, su progetto di Eugenio Piva. Nei decenni a venire, a seguito di profondi mutamenti del contesto urbano e architettonico, la palazzina ha progressivamente ceduto il passo alla decadenza, ritrovata solo qualche anno fa a seguito di un importante intervento di restauro.
Palazzo delle Poste e Telegrafi
Corso del Popolo
ll Palazzo delle Poste e Telegrafi fu inaugurato il 28 ottobre 1929, su progetto dell’architetto Roberto Narducci. Le decorazioni esterne furono realizzate da Giuseppe Milani da Monselice. Il palazzo, sede dal 1929 delle Poste centrali di Rovigo, è caratterizzato da influenze liberty e dall’eclettismo storicistico.
È chiaramente leggibile l’ispirazione all’architettura rinascimentale locale, Palazzo Roncale, Accademia dei Concordi, reinterpretata e fusa con elementi del tardo Liberty, soprattutto nella sistemazione degli interni. L’interno ha ancora l’aspetto originale, essendo stati mantenuti tutti i rivestimenti e le finiture, dai pavimenti in mosaico alle magnifiche porte di legno, dagli stucchi alle vetrate colorate.
Palazzo Manfredini
Piazzale Duomo
Quella dei Manfredini era una delle famiglie più antiche e nobili di Rovigo e nel corso del tempo si divise in vari rami. Uno di questi costruì la propria dimora nel palazzo che sorge di fronte al Duomo. Nel 1890 all'interno del palazzo fu sistemato l’archivio notarile mentre dopo la Prima Guerra Mondiale il palazzo divenne Casa del Popolo, ospitando organizzazioni cattoliche. Nel 1925 per volontà del Ministero degli Interni, la Casa del Popolo fu soppressa. Agli inizi del 1926 il palazzo fu acquistato dal Sindacato Fascista degli Agricoltori e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, dall’Associazione Agricoltori della Provincia di Rovigo.